21 ottobre [Sala Multiuso PARADISO]

L’UNIVERSO FEMMINILE E IL SUO RUOLO ALL’INTERNO DELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA.

 Femmine, femminilità e femminismo nell’arte contemporanea.

 “Donna non si nasce, si diventa”. ( Simone de Beauvoir)

Se nella società si parla della necessità di garantire alle donne degli spazi negli organismi dirigenziali, nel mondo dell’arte sempre più donne accedono alla carica delle più prestigiose istituzioni internazionali. Attraverso l’arte contemporanea, indifferente da come viene espressa, l’evoluzione del ruolo della donna nella società affronta questioni scottanti: la loro partecipazione alla gestione del potere e accesso alla politica, il riconoscimento svolto nei processi sociali, le resistenze ancora in atto rispetto al volontà di autodeterminazione. 
Il progetto nasce semplicemente con l’intento di offrire un contributo umano, culturale e artistico promuovendo un confronto costruttivo. Oltre alle proposte cinematografiche incentrate su questo tema, si propongono dibattiti e tavole rotonde con il coinvolgimento del pubblico
poster:" Tre Donne", Shendra Stucki

Ore 18:00 Apertura della serata.

Saluto delle autorità locali: FULVIA GUGLIELMINI, municipale Comune di Paradiso

“Vox Àltera Ensemble” Musiche di F.Poulenc, L.Nono, F. Hoch, E.Morricone e M.Pascucci eseguite dal: soprani Barbara Zanichelli, Alice Rossi, Ayumi Togo, Federica Napoletani

e Candice Carmalt.

Pianoforte e direzione: Massimiliano Pascucci

Presentazione artiste:


SHENDRA STUCKI, artista, nata in Australia il 23.04.1987, è un artista specializzata in installazioni costruite con cavi elettrici.  Vive e lavora in Ticino, Svizzera. "Un installazione è un'opera tridimensionale che vuole integrarsi e interagire con lo spazio che la circonda, trovare il maggior numero di spazi comuni a persone senza tempo, arte o parte è l'ideale per la mia arte."

 

SHIVA, è nata a Bologna e abita l’Altrove.

Principali “esposizioni” recenti: Bologna (2), 2014; Madrid, 2010; New York, 2009; Mosca, 2008; Amsterdam, 2006; Parigi, 2004.

“Scarpe diem” interviene Concetta Stornante

 

FEDERICA DUBBINI, nasce sul mare della Liguria, da anni vive e opera in Cantone Ticino. La sua arte tocca in vario modo e con differenti sintonie teatro, musica, danza, fotografia e pittura come percorso d'immagini e scoperta di stati d'animo.

 

MONICA BALDACCINI, “Ho avuto l’opportunità di immortalare delle figure femminile, prima esperienza vissuta con grande emotività ed inesperienza, ma direi, tutto sommato, molto soddisfacente e posso dire che questi scatti  in qualche modo rispecchiano il mio essere, donna che ha vissuto una vita fatta di tante emozioni.

 

Nel spazio Sala Multiuso vengono esposte le opere degli artisti: Mischa Pallone e Fabrizio Biaggi,oltre le opere delle artiste presenti.

TAVOLE ROTONDE CON IL COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO PRESENTE.

·         “Ospitalità femminile” interviene Concetta Stornante, psichiatra, psicoterapeuta

·         “L’eterno femminile”, interviene Roberta Venieri, psicologa, psicoterapeuta

·         “Come salvarci dai partner manipolatori” interviene Kathya Bonatti, life coach, consulente in sessuologia, docente di Sessuologia Forense La Sapienza Roma

·         “Consapevolezza della donna con disaggio psicologico”  interviene Roberta Venieri

·         “RitrovarME”, video autobiografico, Jennyfer Sacotto,  interviene Concetta Stornante

·         “Femminilità vs Femminismo”, interviene Afrodite Poenar, laureata in psicologia, laureanda del corso in laurea magistrale in psicologia clinica, dello sviluppo e neuropsicologia, Università degli studi Milano Bicocca

·         Estetica e Benessere: “Io donna”Sanja Nikolic, estetista

Cortometraggi

COLLAGE, Cristina Gnappi, Italia 2012 | 4´

L. è una giovane ragazza segnata da un'infanzia infelice; una madre ambiziosa avrebbe voluto vederla prima ballerina. Desideri disattesi e frustrazioni accompagnano L. nella quotidianità, mostrando un antico disagio attraverso azioni insolite che ricadono sul corpo, sul cibo e sull’ambiente

COLLAGE, Cristina Gnappi

ITHACA, Andrea Palamara, Italia 2013 | 4´*

 Una donna quasi vestita di papiro si spoglia del proprio essere domestico e, per conoscersi meglio di quanto possa fare guardandosi allo specchio, parte. È un viaggio moderno il suo, un viaggio che cerca l’intensità, la scoperta, il viaggio di Odisseo come reinterpretato da Kavafis nella poesia da cui è ripreso il titolo.

Le scene sono essenziali, misurate, riprese con luce naturale. Tutto è tenue, povero, ma di quella povertà che vuol dire profondità e attenzione. Una voce fuori campo parafrasa la poesia accompagnando i passi della donna, di imprecisata epoca, forse perché rappresentante dell’intero genere umano la cui storia si narra notte dopo notte, in eterno.

Il viaggio, a leggere la luce, dura un giorno, dall’alba al tramonto in paesaggi ben scelti ed evocativi; inizia nello specchio in cui la donna si riconosce e nel catino dove quasi si battezza, si conclude sul volto di lei che si oscura e affonda nel buio, lasciando spazio alle rosse nubi in cui permane la natura anche dopo la fine dell’essere umano.

Simmetrica è l’apertura, sul mare leggermente increspato, il mare che è origine dell’uomo e della vita tutta, interrotto infine da un gallo che dà inizio al giorno.

In quattro minuti una piccola storia dell’umanità, che invita ciascuno a riflettere sul proprio esserci, sul proprio agire, nel viaggio lungo i secoli.

Il risultato complessivo non si discosta molto dal letterario, data l’onnipresente voce, trattata e manipolata assieme con tutto il sonoro (da Simone Barbieri) che accompagna le scene assumendo un ruolo significante non indifferente, quasi pari alla voce stessa. Ogni suono è modificato nelle sue componenti spettrali ad ogni inquadratura – su tutte quella del faro dove la voce reagisce al passaggio di luce – creando un gioco di tensione e rilassamento che si conclude nel canto femminile finale, cullante, quasi una nenia.

Il regista, Andrea Palamara, riesce a creare un’aura mitica, direi quasi neoclassica, rispettando il testo ma lavorandoci su, rivelando così un’ulteriore pagliuzza lucente dell’enorme potenza poetica (e poietica!) che sgorga ancora dal poema Omerico e dall’intero “poema” umano.

ANNA, Spiros CHARALAMBOUS, Grecia 2012 | 22´*

36th short film festival in DRAMA 2013/National Award/ Greeks of the world 2013 (Greece)

 Mary, a 30-year-old from Philippines, works in a village in

Cyprus. She takes care of Mr. Michalis, an 85-year-old man, who

suffers from arteriosclerosis. Mr. Michalis spends his day watching

T.V, and specifically, a soap opera, starring Anna. It seems that

he has acquired a sort of obsession with the protagonist, and he insists on calling Mary with the name of "Anna", despite his daughter's, Melpo remarks. When Mary finds an old box, she makes a significant discovery. The name "Anna" has a strong meaning for Mr. Michalis.

ELENA, Regia Rares Stoica,Romania 2013 | 11´*

 Attrice Miriam Cuibus

Consapevolezza di una donna con disaggio psicologico.   

PINK RIVER, Zacharias Mavroeidis, Grecia, Bosnia e Erzegovina 2009, Sarajevo Film Festival | 18´ | Cast: Romina Vitasovic (Meri), Ivana Petrovic (Asja), Tamara Zablocki, Irena Malamuhic | Musica: Martha Mavroidi *

 

Meri has returned to Sarajevo to sell her apartment after being away for years. She meets up with her ex-girlfriend Asja who is now pregnant and about to be married to a man. Meri is upset about this, not just on a personal level but on a political level of what it means to be an open lesbian in Bosnian society.

 

Curatore della serata : Afrodite Poenar