Regia: Fiorenzo Bernasconi

In “Rin de l’angelito” (Girotondo dell’angioletto), delicata canzone di Violeta Parra, si parla dell’anima di un bambino morto che trasmigra in una farfalla. L’antichissimo  tema della trasmigrazione dell’anima è alla base di “…con correnti e buche”, che presenta la storia di una giovane che non riesce a convivere con il mondo che la circonda e si ritrova in un'altra dimensione, finalmente a suo agio.
Il cortometraggio nasce da una specie di collage con spezzoni di preesistenti riprese fatte per scopi disparati, riuniti alla ricerca di un possibile intreccio (sostenuto dalla voce narrante e da pochissimi interventi fatti ad hoc).